Nella XIII edizione (2025) del Progetto l’Expert panel conta 107 componenti afferenti a 5 categorie di stakeholder, affiancati da due supervisor: Industria medicale, Istituzioni, Professioni sanitarie, Management aziendale e Utenti.

Il progetto “Le Performance Regionali”, promosso da C.R.E.A. Sanità, sin dal 2012 si è proposto di fornire un contributo alla definizione delle politiche sanitarie e sociali, con la finalità ultima di promuovere miglioramenti nelle opportunità di tutela socio-sanitaria (intesa in senso lato) offerte nei diversi luoghi di residenza regionale.

La Performance, secondo le diverse prospettive ed il relativo contributo delle diverse Dimensioni, viene misurata a livello regionale, sia in livello che nella sua dinamica nel medio periodo (ultimo quinquennio).

In questa annualità dello studio sono state introdotte tre novità:
• la misurazione del livello e della dinamica (2024/2019) di un sottogruppo di indicatori, rappresentativi di aree ritenute dal Panel essenziali ai fini del mantenimento della sostenibilità del Servizio Sanitario nel medio periodo
• l’analisi della correlazione fra la misura di Performance elaborata e l’esperienza dei cittadini nella fruizione dei servizi sanitari (appositamente indagata con una survey condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana)
• l’analisi della correlazione fra la misura di Performance elaborata e la qualità di vita, percepita dai cittadini, legata alla salute (anch’essa appositamente indagata con una survey condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana)

I risultati dello studio mostrano un quadro complesso, caratterizzato da un aumento delle aspettative e da una correlazione positiva tra la Performance dei servizi sanitari ed il livello di soddisfazione dei cittadini.

I livelli di Performance regionali risultano  ancora significativamente distanti dal target ottimale: negli anni il Panel degli stakeholder, ed in particolare i cittadini, aumentano le loro aspettative, ovvero “spostano verso l’alto l’asticella” della Performance ottimale, ma nessuna Regione sembra riuscire ad avvicinarsi a quel livello.

Il Veneto si conferma la Regione con la migliore Performance, raggiungendo il 55% del massimo teorico possibile, seguito dalla Provincia Autonoma di Trento con il 50%. ​ La Calabria, invece, si posiziona all’ultimo posto con il 23%. ​ Nonostante il divario tra Nord e Sud Italia rimanga significativo, si osserva una progressiva riduzione delle disparità, con un miglioramento più marcato nelle regioni del Mezzogiorno. ​ Tra queste, la Campania ha registrato l’incremento più rilevante, seguita da Abruzzo e Molise

Un aspetto innovativo dello studio è l’introduzione di un’indagine sulla soddisfazione dei cittadini, che ha misurato l’esperienza degli utenti con i servizi sanitari regionali. ​ Il Trentino-Alto Adige si distingue per la maggiore soddisfazione, con un punteggio medio di 8,1 su una scala da 0 a 10, mentre le regioni del Mezzogiorno, come Puglia e Basilicata, registrano i livelli più bassi, pari a 6,5. ​ La correlazione tra l’indice di performance e la soddisfazione dei cittadini dimostra che una migliore performance genera maggiore soddisfazione. ​

Nel complesso, la correlazione tra l’indice di Performance e il livello di soddisfazione dei cittadini risulta essere forte per le aree assistenziali ospedaliere (0,79) ed ambulatoriali (0,80), bassa per le aree del sociale e della non autosufficienza (0,55), ed intermedia per l’assistenza primaria e l’accesso al farmaco (0,64). Per questi ultimi due aspetti la soddisfazione è generalmente alta in tutto il Paese, senza particolari criticità. ​

Lo studio ha inoltre analizzato la qualità della vita correlata alla salute, evidenziando che il Trentino-Alto Adige si conferma al vertice con un valore di 0,938, mentre l’Umbria registra il valore più basso, pari a 0,840 QALY (unità di misura impiegata nell’analisi costi-utilità che combina insieme la durata della vita con la qualità della stessa). ​

Secondo lo studio, la qualità della vita non è strettamente legata alla performance sanitaria: alcune regioni del Sud, pur avendo livelli di performance sanitaria bassi, registrano una qualità della vita più alta rispetto a regioni più performanti. ​ Questo fenomeno è attribuibile a fattori culturali, educativi e ambientali, oltre che alle diverse aspettative dei cittadini. ​

La XIII edizione dello studio ha introdotto ulteriori novità, tra cui la misurazione della dinamica della performance nel periodo 2019-2024, che ha evidenziato un trend di miglioramento, soprattutto nelle regioni con livelli iniziali più bassi. ​

Nonostante i miglioramenti registrati, i livelli di performance regionale rimangono lontani dai valori ottimali. ​ Il divario tra Nord e Sud Italia persiste, ma si osserva una progressiva riduzione delle disparità.

Inoltre, è stata condotta un’analisi sulla sostenibilità dei Servizi Sanitari Regionali, identificando le regioni più resilienti, tra cui Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. ​

​ La correlazione tra performance e soddisfazione dei cittadini, secondo C.R.E.A. Sanità,  sottolinea l’importanza di investire in politiche sanitarie mirate per migliorare l’efficienza e l’equità del sistema. ​ I risultati dello studio, corredati da schede regionali e nuove analisi sulla qualità della vita e sulla soddisfazione dei cittadini, offrono un quadro innovativo dell’assistenza sociosanitaria in Italia, contribuendo a delineare strategie più efficaci per il futuro del Servizio Sanitario Nazionale.

Info

Anno
2025

A cura di
Daniela d’Angela, Barbara Polistena, Federico Spandonaro

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